Agrumi in vaso: tra varietà rustiche e accorgimenti per la coltivazione

  1. La zona climatica adatta agli agrumi

In Italia gli agrumi tradizionali (arancio, limone, mandarino, pompelmo) vengono coltivati in piena terra a scopo produttivo, solo nelle Regioni del sud o nella Riviera Ligure. Nel centro Italia vengono coltivati in piena terra nelle zone litoranee più riparate e meno soggette a venti freddi, e comunque, salvo rari casi, raramente a scopo produttivo. In tutte le Regioni del nord, salvo la Liguria, la coltivazione degli agrumi è sempre e solo in vaso e a scopo ornamentale.

Il Kumquat (Fortunella margarita) è un agrume particolarmente rustico. Alcune sue cultivar come “Nagami” possono resistere a brevi periodi con punte di -9°.

 

  1. Agrumi in altre condizioni climatiche

Al nord, o nelle zone montane di tutta Italia, dove le temperature invernali scendono anche molti gradi sotto lo zero, la coltivazione degli agrumi è una pratica esclusivamente adatta al vaso, a scopo ornamentale, e comporta una serie di attenzioni speciali. 

Quante volte mi è capitato di sentire clienti o amici dire, rispetto all’acquisto di un agrume in vaso: “So che non è il loro ambiente ma la tentazione di tenere vicino un pezzo di Mediterraneo è troppo forte!”.

Posso comprendere questo desiderio e, nonostante sia meglio coltivare gli agrumi nelle giuste zone climatiche, è possibile e soddisfacente farlo anche in altre condizioni.

Se parliamo genericamente di agrumi con una bassa rusticità, come nel caso del limone, del cedro, del lime, in inverno è sempre il caso di riparare le piante in serra fredda o in un garage luminoso. 

È importante non ricoverarle in casa perché sono piante da esterno e patirebbero per la presenza dei termosifoni.

Se non si dispone di ambienti adatti, imballate le piante con tessuto non tessuto da ottobre a fine aprile mantenendole in posizione soleggiata e riparata dai venti freddi. Ricordatevi di liberarla dal velo nelle giornate di sole con temperature sopra i 5°, per ossigenarla bene.

  1. Agrumi rustici, più resistenti al freddo

Esistono poi alcuni agrumi che nei secoli sono stati selezionati in base alla loro rusticità, ossia alla loro adattabilità al freddo. 

Bisogna prendere questo aspetto con la dovuta cautela, ricordandoci che in natura gli unici agrumi che possono crescere in piena terra tollerando il gelo sono i Poncirus, arbusti spinosi che vengono utilizzati come portainnesto per le varie selezioni da frutto di limone, arancio ecc…

In generale le varietà di agrumi selezionati per resistere al freddo sopportano solo punte di freddo intenso e sporadici episodi di gelo. 

Tanto per fare un esempio, nessun agrume potrà mai essere adatto a vivere all’esterno in un inverno alpino. Inoltre un agrume che sopporta punte di -9° deve arrivarci gradualmente, ossia entrare in uno stato di riposo vegetativo nel tempo. 

 

Quindi anche la resistenza al freddo, delle varietà che vi segnalo qui, va considerata secondo alcuni fattori: la durata dell’episodio, lo stato di salute della pianta, la condizione di riposo vegetativo.

Ma veniamo alle specie e alle varietà più tolleranti le basse temperature:

  • Il Kumquat (Fortunella crassiflora, Fortunella margarita) fino a -9°
  • Il limone della varietà “Meyer” ( Citrus. sinensis x C. limon) fino a -6°
  • I mandarini delle varietà “Satsuma Owari” e “Satsuma Miho” (Citrus unshiu) fino a -8°
  • Arancio dolce “Navellina” (Citrus sinensis) fino a -6°
  • Arancio amaro (Citrus aurantium) “Bouquetier de Nice” fino a -9°
  1. Focus: il limone coltivato in vaso

Il limone è senza dubbio uno degli agrumi più amati e coltivati anche sui balconi delle città del nord Italia. 

Bisogna però avere, nei suoi confronti, un occhio di riguardo. Infatti è una delle specie più sensibili al freddo, soggetta a danni da basse temperature e gelo. Sotto i -6° senza adeguato riparo, anche la varietà “Meyer” non resiste e muore. 

Certo sarebbe il sogno di ognuno di noi avere una limonaia (un’orangerie per dirla alla francese) dove ricoverare i nostri agrumi in vaso ai primi freddi, ma ahimè non tutti possediamo una villa settecentesca con un apparato del genere. Quindi se avete un limone sul balcone, copritelo con tessuto non tessuto non appena le temperature notturne scendono intorno ai 6°. Anche una serra in telo di plastica può andar bene ma ricordatevi di aprirla durante le ore più calde per non creare condensa. 

Non dimenticatevi di annaffiare il vostro limone con parsimonia, anche durante il periodo invernale, distanziando le irrigazioni di circa 10/15 giorni e facendolo nelle ore centrali più tiepide.

Se coltivate il vostro limone in vaso assicuratevi che la dimensione e il materiale della sua dimora siano quelli adatti:

  • Usate un vaso in cotto
  • Per una pianta di 70/80 cm di altezza è sufficiente un vaso di 40 cm di diametro per 50 di altezza
  • Per una pianta che supera i 150 cm di altezza è bene dedicare un vaso di 80 cm di diametro per 80 di altezza
  • Il terreno deve essere ben drenato e ricco. Ottimo se la percentuale è 30% argilla, 40% terriccio universale, 30% sabbia. Il terriccio per agrumi in commercio è perfetto. Sul fondo del vaso mettete sempre qualche cm di argilla espansa.
  • Concimate con stallatico maturo a metà autunno e proseguite con lupino macinato una volta ogni due mesi da marzo a settembre.

Uno dei parassiti più comuni del limone è la cocciniglia. Per imparare a riconoscerla e per sapere come intervenire in caso di un suo attacco, andate a leggere il mio post su Cocciniglia cotonosa e farinosa.

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